Maria Rosaria Marella - 28-03-2012
La questione "valutazione" mi mette a disagio. Mi turba la convinzione che le classifiche di atenei e facoltà che ogni santo luglio ci vengono propinate da Repubblica, Sole 24ore, ecc. utilizzano parametri che chi fa l'università mai eleggerebbe a indicatori di qualità. Mi angoscia la consapevolezza che l'operazione di mistificazione che la retorica del merito mette in atto resta immune ad ogni tentativo di "controinformazione". La lettura di documenti come quello dell'ANVUR, dedicato a «Criteri e parametri di valutazione dei candidati e dei commissari dell'abilitazione scientifica nazionale», così pieno di competizione, internazionalizzazione, capacità di attrarre fondi esterni - concetti vuoti, manipolabili, ovvero del tutto estranei all'idea di ricerca che in molti condividiamo, crea in me un senso di profondo disorientamento.
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